[WEBINAR MARZO] Ispezione in corso: come dimostrare le misure di prevenzione e protezione in atto
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DPI: come sceglierli e gestirli in maniera efficiente

Cosa sono

I DPI, ovvero Dispositivi di Protezione Individuale, sono attrezzature per la tutela della salute e sicurezza personale di un lavoratore (guanti, occhiali, visiere, maschere facciali filtranti, scarpe, ecc.). I DPI rappresentano l'ultima soluzione percorribile nella gestione della sicurezza e devono essere presi in considerazione solo dopo che tutti gli altri strumenti di controllo del rischio perché si limitano a proteggere la singola persona e non impediscono che si verifichi un incidente. Lo scopo è ridurre i rischi cosiddetti "residui" dopo le misure di prevenzione e protezione collettive progettate dall'azienda.

La normativa

  • Regolamento UE 2016/425
  • Dlgs 17/2019 di adeguamento al Regolamento europeo "Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 2016/425 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2016, sui dispositivi di protezione individuale e che abroga la direttiva 89/686/CEE del Consiglio"
  • D.lgs 81/2008 Titolo III 

 

Quali tipi

Il Regolamento (UE) 2016/425, in vigore dal 21 Aprile 2018, classifica i DPI in tre categorie:

  • I categoria: destinata a salvaguardare dai seguenti rischi minimi: lesioni meccaniche superficiali, contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l'acqua, contatto con superfici calde che non superino i 50 °C, lesioni oculari dovute all'esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all'osservazione del sole), condizioni atmosferiche di natura non estrema”.
  • III categoria: i cosiddetti "salvavita" destinati a proteggere dai rischi che possono causare conseguenze molto gravi quali morte o danni alla salute irreversibili: sostanze e miscele pericolose per la salute, atmosfere con carenza di ossigeno, agenti biologici nocivi, radiazioni ionizzanti , ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di almeno 100 °C , ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell'aria di – 50 °C o inferiore, cadute dall'alto, scosse elettriche e lavoro sotto tensione, annegamento, tagli da seghe a catena portatili, getti ad alta pressione, ferite da proiettile o da coltello, rumore nocivo. Questi DPI hanno un numero di riconoscimento fornito da organismo notificato e per essi sono fondamentali l'addestramento all'uso (registrato!) e l'idoneità medica.
  • II categoria: “comprende i rischi diversi da quelli elencati nelle categorie I e III”

I capi di abbigliamento rientrano tra i dispositivi di protezione individuali soltanto se sono stati progettati, testati e certificati per proteggere da determinati rischi.

Come sceglierli

I DPI dipendono dalla valutazione dei rischi. E' all'interno del DVR che vengono infatti descritte tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie per ridurre i rischi residui.

Quando scegliete i DPI ponetevi le seguenti domande:

  • In quale compito sono utilizzati?
  • Da quali rischi devono proteggere?
  • Quale parte o parti del corpo devono proteggere?
  • Quali requisiti specifici devono avere?
  • Chi deve utilizzarli?

Attenzione in particolare ai DPI anticaduta (III categoria). Dove si prescrive il DPI anticaduta, infatti, deve esserci un piano di emergenza che stabilisca le azioni di recupero della persona caduta da svolgere in massimo 30 minuti. Il trauma da sospensione, conosciuto anche come «sindrome da sospensione inerte in imbrago» può infatti avere conseguenze fatali se prolungato nel tempo.

La gestione dei DPI

I DPI marcati CE garantiscono la rispondenza ai Requisiti Essenziali di Sicurezza e Salute (RESS). Possono avere scadenza, indicata dal costruttore, e necessità di revisioni periodiche (rif norma 365 ). Sicuramente se un DPI è usurato o ha subito traumi significativi deve essere eliminato e sostituito. Le prescrizioni del fabbricante devono essere rispettate per non uscire dalla garanzia. La manutenzione ordinaria è indicata nelle note informative. La manutenzione straordinaria deve essere svolta a cura del fabbricante o seguendo rigorosamente le sue istruzioni, pena il decadimento dei RESS ed è consigliato registrarla come suggerito dal DM 2 maggio 2001.

Il Datore di lavoro in particolare deve:

  • mettere a disposizione gratuitamente i DPI corretti al lavoratore e provvedere alla loro sostituzione periodica e/o straordinaria (ricordarsi di formalizzare la consegna).
  • istruire i lavoratori e dare loro indicazioni adeguate per l'utilizzo sicuro dei DPI (ricordarsi di registrare l'addestramento)
  • coinvolgere i lavoratori nella scelta dei DPI, sia perché devono essere della taglia adeguata, sia per valutare eventuali criticità o fattori di scomodità per lo svolgimento delle mansioni.
  • tenere un registro di quelli scelti e dei controlli
  • dimostrare che al lavoratore vengono messi a disposizione i DPI utili e specifici per le mansioni da lui svolte, così come previsto dal DVR. Questo aspetto non è di facile dimostrazione, specialmente se l'azienda concede autonomia ai lavoratori nel rifornimento dei DPI (es. distributori automatici o magazzini non presidiati). Qui puoi leggere il caso reale di un nostro cliente che ha messo in collegamento il gestionale della sicurezza con il distributore automatico per essere sicuro che i lavoratori potessero prelevare solo i DPI previsti dal documento di valutazione dei rischi (e facendo questo ha ottenuto un altro beneficio inaspettato!)

Risolvo per la gestione dei DPI

Se stai cercando un software con cui gestire i Dispositivi di Protezione Individuale approfondisci come Risolvo® può esserti utile, permettendo di organizzare l'anagrafica dei DPI con relativi documenti allegati, collegando ogni misura di rischio ai rispettivi dispositivi, potendo programmare e registrare scadenze periodiche.

Gestione DPI

 

 

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